L’ufficio del procuratore generale del New Hampshire ha dichiarato che sta indagando su quello che sembra essere un “tentativo illegale” di manipolazione dell’elettorato, dopo che NBC News ha riferito di una chiamata telefonica nella quale una voce impersonava il presidente Joe Biden che esortava ai destinatari della telefonata a non votare alle primarie presidenziali di martedì 23 gennaio.
«Sebbene la voce della telefonata sembri quella del presidente Biden, sulla base delle prime analisi, questo messaggio sembra essere generato artificialmente», ha dichiarato l’ufficio del procuratore generale in un comunicato. «Questi messaggi sembrano essere un tentativo illecito di interferire con le elezioni presidenziali del New Hampshire e di indurre gli elettori del New Hampshire a disertare le urne. Gli elettori del New Hampshire dovrebbero ignorare completamente il contenuto di questo messaggio».
L’indagine è stata avviata dopo che un importante esponente del Partito Democratico del New Hampshire, il cui numero di cellulare personale è apparso sullo schermo come ID chiamante di coloro che hanno ricevuto la chiamata, ha presentato una denuncia.
Il messaggio inizia con “Che mucchio di sciocchezze”, riecheggiando uno dei motti più noti di Biden.
«Il voto di questo martedì non fa altro che favorire i repubblicani nel loro tentativo di eleggere nuovamente Donald Trump. Il vostro voto farà la differenza a novembre, non questo martedì», si afferma.
La voce conclude condividendo il numero di telefono di Kathy Sullivan, un’ex dirigente del Partito Democratico del New Hampshire che ora gestisce un super PAC a sostegno della campagna per esortare i democratici del New Hampshire a scrivere il nome di Biden alle primarie.
Per capire la vicenda, è importante sottolineare che il nome di Biden non compariva ufficialmente sulla scheda elettorale di martedì, in conseguenza del fatto che i funzionari elettorali di stato hanno fissato la data del voto prima di quella della Carolina del Sud (previsto per il 3 febbraio).
Essendo le primarie della Carolina il primo evento ufficiale della corsa alla nomination del 2024 secondo le nuove regole del Comitato nazionale democratico, il nome di Biden non può formalmente essere stampato sulla scheda elettorale (ma può essere scritto a mano); tuttavia, i sostenitori del New Hampshire hanno voluto promuovere ugualmente un’iniziativa di voto anticipato per compattare gli elettori nel sostegno a Biden (oltre che inviare un messaggio al partito nazionale sull’ambita e centenaria tradizione del New Hampshire di tenere le prime primarie del Paese).
In un’intervista, la Sullivan ha detto di aver iniziato a ricevere telefonate domenica sera da coloro che avevano risposto alla chiamata del sedicente Biden. Una donna con cui ha parlato le ha detto che il presidente l’aveva chiamata e le aveva lasciato il numero privato della Sullivan. Anche un volontario che lavora per la campagna elettorale ha ricevuto la telefonata, l’ha registrata e l’ha condivisa con gli organizzatori del comitato di Biden, che l’hanno poi resa pubblica attraverso il canale NBC News.
Non è al momento chiaro quanti elettori abbiano ricevuto la telefonata o con quale criterio questi siano stati identificati e selezionati (gli elenchi dei numeri di telefono degli elettori possono essere tuttavia facilmente acquistati dai data broker).
Sullivan ha dichiarato che, anche se non è possibile stabilire chi ci sia dietro la telefonata, «è ovviamente qualcuno che vuole danneggiare Joe Biden», spingendo gli elettori a disertare le urne e minando conseguentemente la percezione del sostegno nei confronti del presidente uscente.
Anche se allo stato attuale non è possibile dire con certezza se la voce di Joe Biden sia stata riprodotta artificialmente o semplicemente da un imitatore, è evidente già ora come il tema dei deep fake costituirà un leitmotiv di tutta la campagna elettorale americana, con il pericolo concreto di minare veridicità e trasparenza dell’informazione pubblica e interferire, da ultimo, nell’intero processo democratico.