Secondo quanto riportato dal quotidiano online Algerine Part[1], l’Armée de Libération Nationale algerina e le Forze terrestri della Federazione russa hanno svolto esercitazioni congiunte segrete sul suolo algerino, nei pressi del confine con il Marocco.
Le operazioni militari si sarebbero svolte nella provincia del Béchar e si sarebbero tenute tra fine gennaio e inizio febbraio 2023. Secondo il quotidiano online, le esercitazioni si sono tenute dopo che erano state previste per il 16 novembre 2022 e poi cancellate alla fine dello stesso mese. Si tratta della prima operazione che prevede la partecipazione di soldati russi sul suolo algerino e avviene dopo che l’Algeria ha partecipato all’esercitazione militare «Vostok 2022»[2] tenutasi in Siberia a settembre 2022.
Il paese nordafricano è il terzo compratore di armi russe al mondo, mentre Mosca è il principale fornitore di tutte le forze armate algerine e questo tipo di esercitazioni, rafforzano e ribadiscono la vicinanza tra i due paesi.
La notizia è stata data in modo esclusivo da Algerine Part e non esiste una dichiarazione pubblica o ufficiale sull’esercitazione delle autorità militari algerine.
Se tale notizia fosse vera farebbe sorgere ulteriori dubbi rispetto al ruolo che Algeri dovrebbe assumere nei piani di fornitura energetica per l’Europa e in particolare per l’Italia. Dall’inizio dello scoppio della guerra in Ucraina, l’Europa sta cercando di ridurre il più possibile la propria dipendenza economica da Cina e Russia.
Proprio per dare seguito a questo intento, l’Italia si è mossa stringendo accordi commerciali con vecchi e nuovi partner e il “Piano Mattei”[3] lanciato da Eni prevede essenzialmente la sostituzione delle forniture russe con quelle dei paesi della sponda a sud del Mediterraneo, in primis proprio con l’Algeria, con cui Roma ha ottimi rapporti dai tempi del sostegno italiano nella guerra di liberazione algerina.
Rimane difficile immaginare che sia possibile immaginare un piano di distacco di lungo periodo dalle forniture russe, affidandosi ad uno dei suoi maggiori partner del commercio militare (Algeria) e ad un paese in cui i russi operano direttamente (Libia).