Una prima considerazione da fare è che altamente probabile che il conflitto russo-ucraino non sarà di breve durata. Questa considerazione è tutt’altro che scontata visto che molti paesi dell’Occidente (soprattutto in Europa occidentale) non sono preparati (economicamente, militarmente, logisticamente, spiritualmente e logisticamente) per una guerra di lunga durata.
Una guerra lunga
L’idea stessa che le guerre possano essere lunghe è – almeno nella percezione comune – qualcosa di molto lontano e le opinioni pubbliche di molti paesi sono in costante attesa di un colpo di scena che possa sconvolgere gli equilibri.
Tuttavia, è molto improbabile che possa accadere: la guerra in Ucraina non è asimmetrica[1], ma è combattuta da due eserciti organizzati e con alle spalle nazioni che non sono disposte a rinunciare al proprio benessere pur di raggiungere il proprio obiettivo.
Proprio questo aspetto è uno dei più rilevanti, perché Russia e Ucraina sanno esattamente cosa vogliono da questo conflitto. Tutti gli altri attori coinvolti (Stati Uniti compresi), hanno le idee molto meno chiare.
Immaginare possibili scenari può aiutarci a comprendere quale possa essere il nostro (sia come Occidente, sia come Italia) e quindi quale strategia e approccio adottare.
Quali scenari possibili?
Fatte queste considerazioni gli scenari nel lungo periodo per questo conflitto sono essenzialmente tre:
- una vittoria della Russia;
- una vittoria dell’Ucraina;
- l’armistizio.
La vittoria della Russia
Le possibili forme di “vittoria” della Federazione Russa nel conflitto russo-ucraino sono molteplici, ma sostanzialmente implicherebbero l’annessione o il controllo indiretto dei territori ucraini. In questa ipotesi, la quantità di territori ucraini acquisiti indicherebbe semplicemente la portata della vittoria stessa. Tuttavia, per Mosca la possibilità di successo nel conflitto passa necessariamente dalla conquista di Odessa e di tutta la riviera ucraina, questo punto rappresenta il progetto strategico reale della Federazione. Infatti, la presa della città costiera consentirebbe di raggiungere la Transnistria – nei fatti già sotto il controllo russo – e di tracciare una linea di difesa ideale del Russkii mir (mondo russo) che da Kaliningrad raggiunga Tiraspol e Sebastopoli, passando per Brest in Bielorussia. Se questo rappresenta l’obiettivo massimo per la Russia, l’obiettivo minimo è quello di garantire un collegamento diretto tra Mosca e Sebastopoli.

Allo stato attuale la situazione militare sul campo non consente in alcun modo alla Russia di ottenere la presa di Odessa, per lo meno in tempi brevi. Le chance di Mosca sono tutte riposte nel fatto che l’esercito ucraino si consumi e che l’Occidente non sia più in grado di armare in modo efficace le truppe di Kiev. Gli attacchi cyber e con mezzi rudimentali e vetusti alle infrastrutture e alla logistica ucraina mirano a far consumare il munizionamento ucraino.
La presa della parte orientale dell’Ucraina e l’arrivo al grande fiume Dnepr potrebbe rappresentare una obiettivo tattico intermedio che consentirebbe a Mosca di fermarsi e mantenere una minaccia costante su Kiev e sulla Moldavia oppure di trattare da una posizione di maggiore forza. In ogni caso, questa è per la Russia una guerra esistenziale, per la quale si sente pronta (o più pronta degli occidentali) ad affrontare uno scontro a lungo termine.
La vittoria dell’Ucraina
Cosa vuole l’Ucraina da questa guerra è molto chiaro e continuamente dichiarato dal Presidente Zelensky: ripristinare la piena sovranità di Kiev su tutti i territori dell’Ex Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. Questo obiettivo può essere raggiunto solo con il sostegno occidentale e garantendo una stabilità interna, che Zelensky sembra impegnato a voler mantenere ad ogni costo.
La vittoria per Kiev passa dal campo di battaglia, dove ha dimostrato di poter esercitare una superiorità tattica e di combattimento notevole rispetto alle forze armate della Federazione Russa. In linea generale, l’Ucraina sconta le titubanze diplomatiche occidentali anche sul campo di battaglia: la strenue resistenza a Bakhmut[2] è si emblematica di una eroica volontà di non cedere, ma anche significativa dell’impossibilità per Kiev di assorbire sconfitte e ritirate tattiche. Quanto sarebbero più titubanti le cancellerie europee se gli ucraini non si dimostrassero in grado di respingere i russi?
L’azione bellica di Kiev è poi fortemente limitata dagli Stati Uniti e dalla loro volontà di non estendere il conflitto al territorio russo[3]. Per gli ucraini, insomma, è molto difficile vincere una guerra sul campo avendo si il sostegno occidentale, ma con un carico di vincoli che ne limitano l’azione. Le chance più grandi di vittoria per l’Ucraina prevedono per forza un qualche stravolgimento nel sistema di potere di Putin e/o un crollo verticale delle Forze Armate russe.
Diversamente non rimane che il negoziato, ma questo deve iniziare dopo aver assestato un colpo formidabile a Mosca. Proprio a questo scopo potrebbe servire l’annunciata offensiva, su cui però sorgono forti dubbi a causa delle pressioni occidentali.
Sul piano delle trattative, Kiev sa bene quanto sia fondamentale per la Russia raggiungere i suoi obiettivi imperialistici e sa bene che qualsiasi accordo che non preveda l’evirazione dell’Orso russo verrebbe valutato da Mosca come un passaggio intermedio prima di una nuova aggressione. Questa consapevolezza non è diffusa in tutto il campo occidentale e questo rappresenta il maggior pericolo per l’Ucraina. Il problema è che gli interessi della composita alleanza antirussa, non sembrano coincidere: Kiev vuole la piena libertà, i paesi dell’ex blocco sovietico vogliono la distruzione della Federazione russa e gli stati dell’Europa Occidentale (e molti negli Stati Uniti) vogliono una Russia ridimensionata ma non disintegrata. Le diverse alchimie di questi fini sono destinate a condizionare il significato di vittoria per Kiev.
L’armistizio
La terza e ultima soluzione è quella che prevede il sostanziale congelamento del conflitto: un assestamento totale delle forze sul campo, il raggiungimento di un cessate il fuoco, senza il raggiungimento della pace. Tralasciando l’aspetto della volontà delle parti, quest’ipotesi prevede però un insormontabile punto dirimente: dove si fermano i due contendenti? Questo aspetto non è affatto di poco conto, perché la situazione attuale prevede un fronte in stallo essenzialmente per povertà di risorse e difficoltà logistiche di una o dell’altra parte, non ci sono grandi rilievi olografici che facciano da ostacolo (salvo il fiume Dnper, ma i russi sono ben lontani dal raggiungere quel punto). Questo elemento rende intrinsecamente instabile la soluzione perché consentirebbe ad una delle due parti di riprendere le ostilità agevolmente una volta superate le proprie condizioni di difetto.
Tuttavia, questa soluzione potrebbe essere apprezzata da molti paesi, anche se per ragioni diverse. Certamente i più favorevoli potrebbero essere i paesi dell’Europa Occidentale, i quali sono stati risvegliati dal loro torpore esistenziale dal conflitto alle porte dell’Europa e che poco segretamente covano l’illusoria speranza di tornare a farlo.
Questa terza ipotesi potrebbe incontrare anche il favore di molti dei paesi dell’Europa Orientale, i quali sono molto interessati a far si che i rapporti tra Occidenti e Mosca rimangano tesi. Il perenne stallo costringerebbe l’Europa a mantenersi vigile, favorendo investimenti comunitari nella logistica e nella Difesa in aree ad Est che diventerebbero strategiche in chiave anti-russa; un vantaggio indubbio per i Baltici, la Polonia, la Finlandia, la Romania e la Bulgaria.
Questa soluzione potrebbe non essere sgradita nemmeno dagli Stati Uniti. Questi potrebbero operare un graduale disimpegno mantenendo compatto il proprio fronte ed evitando colpi di testa terzomondisti[4] dell’Europa Occidentale. Berlino, Parigi, Roma, Madrid e gli altri verrebbero inibiti dalla ripresa dei rapporti Mosca e vincolati sempre di più ad una Europa Orientale (in testa Varsavia) molto più agguerrita (e quindi più affidabile) contro la Russia rispetto ai tradizionali paesi del Vecchio Mondo.
Tuttavia, è difficile che in questa soluzione ci si ritrovino i due contendenti sul campo.
Quest’ipotesi sarebbe sgradita ai russi, perché lascerebbe aperte e indefinite troppe questioni importanti: la pressione della NATO ai propri confini, le garanzie per la sfera di influenza russa, la ripresa delle attività economiche e commerciali con l’Occidente e il mantenimento dello status di potenza. Inoltre, questa ipotesi non stabilizzerebbe le proprie conquiste territoriali e costringerebbe la Federazione ad accollarsi interamente le perdite del conflitto (ricostruzione dei territori e le sanzioni occidentali), le quali sarebbero assai maggiori rispetto ai guadagni (pezzi di Oblast ucraini e la Crimea che già avevano).
Difficile che quest’ipotesi possa essere accettata anche da Kiev. il congelamento del quadro bellico e la non risoluzione del conflitto rappresenta forse lo scenario peggiore per gli ucraini perché significherebbe tornare ad una situazione post 2014. Quegli anni hanno reso Kiev il paese più povero dell’Europa[5] dopo la Moldavia e hanno fermato il processo di democratizzazione del paese; inoltre, significherebbe rinunciare sine die a riprendere l’intero paese e cacciare l’invasore russo. In questo scenario, il ruolo ucraino sarebbe relegato a quello di stato-fantoccio super armato. Una prospettiva non particolarmente edificante per un paese che vorrebbe riconquistare la propria autonomia e sovranità.
Riferimenti
↑1 | Si intende una guerra tra uno o più contendenti le cui forze armate differiscano in modo significativo. Ad esempio Stati Uniti contro un gruppo terroristico o una dittatura del Medio Oriente |
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↑2 | https://www.reuters.com/world/russians-pound-frontline-positions-bakhmut-ukraine-military-says-2023-04-27/ |
↑3 | https://www.washingtonpost.com/world/2023/04/24/discord-leaks-moscow-strikes-ukraine/ |
↑4 | https://www.economist.com/europe/2019/11/07/emmanuel-macron-warns-europe-nato-is-becoming-brain-dead |
↑5 | https://emerging-europe.com/news/imf-ukraine-is-emerging-europes-poorest-country/ |