Il governo federale del Canada ha annunciato che, dal 1° marzo, non sarà più possibile installare e utilizzare il social network TikTok sui dispositivi elettronici dei dipendenti delle istituzioni canadesi, affermando che l’applicazione presenta un livello “inaccettabile” di rischio per la privacy e la sicurezza degli utenti.
Gli enti di vigilanza canadesi della privacy, sia federali che provinciali, stanno indagando congiuntamente su TikTok, di proprietà della società cinese Bytedance Ltd., oltre ad aver espresso preoccupazioni circa la raccolta, l’uso e la divulgazione delle informazioni personali della piattaforma. La guida del Canadian Centre for Cyber Security ha raccomandato ai cittadini canadesi di “comprendere i rischi e di fare una scelta informata prima di decidere quali strumenti utilizzare.”
La decisione del Canada segue quella dello scorso 23 febbraio assunta dalla Commissione e dal Consiglio europeo, i quali hanno vietato ai rispettivi dipendenti di usare TikTok su smartphone – anche se personali – dove sono presenti documenti e materiale concernente il lavoro. Tale provvedimento entrerà in vigore il prossimo 15 marzo. Inoltre, anche l’Amministrazione Biden ha concesso alle agenzie federali 30 giorni per disinstallare TikTok da tutti i dispositivi elettronici del Governo. Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha commentato la disposizione della Casa Bianca come segue: “Gli Stati Uniti, in quanto maggiore potenza mondiale, hanno tanta paura di un’app che piace ai giovani, sono troppo poco sicuri”[1].
Il ban disposto dai Governi occidentali fa emergere le crescenti preoccupazioni nei confronti di TikTok, soprattutto in merito alla sua vicinanza al governo cinese e al possesso dei dati degli utenti in tutto il mondo. Infatti, l’app richiede di poter accedere a tutti i dati personali presenti sugli smartphone degli utilizzatori, inclusa posizione, messaggi, foto, video, audio, contatti etc., il che rende tali timori sempre più concreti[2].