Il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha annunciato l’istituzione di una nuova cellula di coordinamento presso il quartier generale dell’Alleanza Atlantica, che sarà guidata dal tenente generale tedesco in pensione Hans-Verner. Tale cellula avrà l’obiettivo di sostenere gli sforzi per prevenire e contrastare le minacce – come attacchi e sabotaggi – alle infrastrutture critiche, mappandone le vulnerabilità, oltre ad aprire la strada al Vertice di Vilnius previsto per luglio 2023[1].
Hans-Verner dovrà quindi tentare di coordinare l’industria, il settore privato (proprietario della maggior parte delle strutture sottomarine) e le squadre di sicurezza e difesa dei paesi NATO in ottica di prevenzione e contrasto di possibili attacchi mirati a ledere l’integrità di un settore così strategico.
Infrastrutture critiche: cavi sottomarini
Descritti come le “autostrade dell’informazione”, i cavi sottomarini trasportano oltre il 95% del traffico dati mondiale, dalle informazioni sensibili ai dati finanziari. Sono presenti più di 400 cavi attivi nelle dorsali oceaniche di tutto il pianeta, che coprono circa 1,3 milioni di chilometri.
Tali infrastrutture di telecomunicazione, essenziali e cruciali anche per lo scambio d’informazioni tra Paesi, sono divenute target sensibili e oggetto di attacco a scopi spionistici, soprattutto nel contesto odierno segnato dal conflitto russo-ucraino e dalle numerose minacce geopolitiche. Nell’ottobre del 2022, infatti, cinque cavi sottomarini in fibra ottica per la trasmissione di dati internet nel Mare del Nord e nel Mar Mediterraneo sono stati sabotati, mettendo in luce gli eventuali rischi che una guerra ibrida potrebbe portare alle comunicazioni europee[2].
Incidenti e/o sabotaggi dei cavi sottomarini stanno diventando sempre più frequenti, e non solo in Europa. La scorsa settimana, infatti, il vicepresidente e portavoce della Commissione nazionale per le comunicazioni di Taiwan, Weng Baizong, ha dichiarato ai media locali che due cavi internet nelle isole Matsu (distanti circa 50km dalla Cina) hanno subìto un danneggiamento, uno da parte di un peschereccio battente bandiera cinese, l’altro da parte di un mercantile sconosciuto[3].
Infrastrutture critiche: gasdotti
Rimanendo nel contesto delle infrastrutture critiche sottomarine, particolare attenzione viene inoltre rivolta agli oleodotti. La nuova cellula NATO, infatti, sarebbe stata istituita anche per rispondere alle preoccupazioni scaturite a seguito degli attacchi perpetrati a fine settembre 2022 contro i gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 che collegano la Russia alla Germania e all’Europa. Tali azioni hanno provocato quattro esplosioni e la fuga di gas più grande mai registrata al mondo nelle zone economiche esclusive (ZEE) di Svezia e Danimarca[4].
Il caso del Nord Stream, definito come “sabotaggio deliberato” dai Governi di Svezia e Danimarca, ha evidenziato la relativa facilità di effettuare un attacco nel Mar Baltico, al punto che l’obiettivo della NATO è quello di incrementare i voli di sorveglianza su queste strutture in alto mare e la presenza di navi pattuglia sia nel Mare del Nord sia nel Mar Baltico stesso.
Risulta auspicabile, quindi, che la nuova cellula di coordinamento dell’Alleanza Atlantica, congiuntamente agli sforzi regionali e internazionali dei Paesi membri – possa incrementare la protezione e la resilienza delle infrastrutture sottomarine, particolarmente sensibili e strategiche per la sicurezza europea.
Riferimenti