Nella mattina del 27 gennaio, l’ambasciata dell’Azerbaijan in Iran ha subìto un attentato che ha provocato la morte del capo della sicurezza e il ferimento di due guardie che presidiavano l’edificio. Dietro l’attacco, secondo fonti azere, sembrerebbe esserci Yasin Huseynzade, cittadino di nazionalità iraniana, successivamente arrestato[1].
Il funzionario di Teheran ha condannato “fortemente” l’accaduto e ha affermato che l’attacco è stato effettuato sulla base di “motivi personali”. A seguito dell’interrogatorio preliminare, sembrerebbe infatti che l’aggressore sia entrato nell’edificio con due bambini piccoli e che abbia aperto il fuoco a causa di problemi familiari e personali[2].
Il portavoce del Ministero degli Esteri azero, Ayxan Hacizada, ha attribuito – mediante dichiarazioni ai media locali – “tutta la responsabilità dell’attacco all’Iran”, il quale avrebbe cavalcato l’onda di una recente campagna anti-azera sostenuta dai media del Paese. Ha inoltre affermato che Baku sospenderà temporaneamente l’attività della sua ambasciata in Iran ed evacuerà i propri dipendenti.
Secondo le autorità azere, questa sarebbe la prima volta che si verifica un attacco armato contro una legazione diplomatica del Paese. Le tensioni tra Azerbaijan e Iran sono note e soprattutto non sono recenti, dal momento che risalgono alla guerra del Nagorno-Karabakh. Ad aggravare le tensioni, ci sono inoltre i saldi legami che l’Azerbaijan intrattiene con Israele, considerato da Teheran uno dei suoi principali rivali nella regione.